Pignoramenti 2024, si cambia ancora: i nuovi limiti di blocco sullo stipendio, non si salverà nessuno

Nuove regole nel 2024, cambiano le regole e i limiti per i pignoramenti: è importante informarsi prima che sia troppo tardi.

Con l’arrivo del nuovo anno entrano in vigore nuovi limiti e regolamenti anche per il pignoramento dello stipendio dei lavoratori: il 2024 porta con sé interrogativi su cosa cambierà e quali vincoli saranno imposti al pignoramento.

Regole pignoramento 2024
Cambiano le regole per i pignoramenti quest’anno con l’introduzione di nuovi limiti – vivomilano.it

La legge, rappresentata dall’articolo 545 del codice di procedura civile, stabilisce chiaramente che le somme dovute come stipendio, salario o altre indennità legate al rapporto di lavoro possono essere oggetto di pignoramento. Tuttavia, l’ammontare dello stipendio pignorabile è limitato per garantire al lavoratore il cosiddetto “minimo vitale”.

Il pignoramento, inserito nel contesto del pignoramento presso terzi, coinvolge beni del debitore, come lo stipendio, che sono nella disponibilità di terzi come il datore, la banca o l’ufficio postale. In generale, il limite imposto dalla legge è del quinto dello stipendio, lasciando al lavoratore i quattro quinti come “minimo vitale” impignorabile.

Pignoramento, quali sono le novità introdotte nel 2024

Novità regole pignoramento 2024
Ci saranno delle novità quest’anno per quel che riguarda la regole del pignoramento, ecco cosa cambierà – vivomilano.com

Tuttavia, esistono situazioni in cui è possibile superare il limite del quinto. Se il debitore è responsabile per più motivi, il pignoramento può superare questa soglia, ma non può andare oltre la metà dell’ammontare totale. Quando si tratta di stipendi già accreditati su conto corrente, la legge stabilisce un discorso diverso. Il pignoramento sarà possibile solo per l’importo eccedente il triplo dell’assegno sociale, con questa somma soggetta a rivalutazione annuale basata sull’inflazione accertata dall’INPS.

Nel 2024, con un aumento del 5,4% dell’assegno sociale portato a 534,41 euro, il limite di pignoramento è stato elevato a 1.603,23 euro. Questo implica che, ad esempio, se un lavoratore ha 3.000 euro sul suo conto corrente, solo 1.395,77 euro possono essere pignorati. Per gli stipendi accreditati alla data del pignoramento o successivamente, la legge stabilisce che tali somme possono essere pignorate nel limite del quinto, mantenendo la coerenza con la protezione del “minimo vitale” del lavoratore.

Il 2024 si presenta, quindi, come un anno di cambiamenti significativi nei limiti di pignoramento. Novità e cambiamenti che come è facile prevedere andranno a impattare direttamente sui lavoratori e sui creditori. Un bilanciamento delicato tra il recupero dei crediti e la tutela dei diritti dei lavoratori è il cuore di questa nuova normativa che promette di plasmare il panorama finanziario nel corso dell’anno.

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