Lavoratrice madre 2024: attenzione massima a quando c’è licenziamento e quando è vietato

Lavoratrici appena divenute madri: possono essere licenziate? Ecco cosa prevedono le normative di legge in merito.

I lavoratori sono giustamente protetti, dai sindacati di categoria  e dalle leggi dello Stato riguardo al rapporto con il datore di lavoro. Le conquiste ottenute negli anni sono state consolidate, esistono i Contratti Nazionali delle varie categorie che determinano diritti e doveri dei lavoratori. Anche se la tendenza è quella a sacrificare a volte i diritti per tenersi il lavoro, vista la situazione economica del paese, le istituzioni però devono comunque far rispettare le leggi.

Quando si può licenziare una lavoratrice madre
Si può licenziare una lavoratrice madre? Ecco cosa dice la legge – vivomilano.com

Le donne negli ambienti lavorativi sono sempre le più penalizzate, sappiamo tutti che hanno problemi con le retribuzioni, più basse rispetto a quelle degli uomini e con la necessità di conciliare figli e lavoro. Qualche diritto però nel tempo è stato acquisito: per esempio quello del congedo per maternità.

Si tratta di un periodo flessibile in cui la donna non deve lavorare, due mesi prima della data presunta del parto e tre mesi dopo il parto oppure un mese precedente il parto e 4 mesi successivi. Ci sono anche tutele in caso di turni o lavori notturni, lavori giudicati pericolosi o pesanti. Ma si può licenziare una neo-mamma?

Ecco cosa ci dice la legge riguardo al possibile licenziamento di una lavoratrice madre.

La tutela della lavoratrice madre, è contenuta nel Testo unico a tutela e sostegno della maternità e della paternità: la norma prevede che le lavoratrici madri non possono essere licenziate nel periodo di interdizione dal lavoro, quindi dal periodo di gravidanza fino al termine stabilito, nonché fino al compimento di un anno del bambino. Una lavoratrice quindi ha diritto a mantenere il suo posto di lavoro durante la gravidanza, durante il congedo di maternità e il primo anno di vita del bambino.

Ecco il motivo per cui si può licenziare una lavoratrice madre
Colpa Grave: unico motivo per poter licenziare una madre lavoratrice – vivomilano.it

Esistono però delle eccezioni in cui il licenziamento può essere possibile; la colpa grave è un dei motivi che può determinare la conclusione del rapporto di lavoro. Deve essere una violazione grave e intenzionale che la lavoratrice ha commesso non rispettando i termini  del contratto. La legge ha stabilito dei criteri di massima per valutare il significato di colpa grave. Innanzitutto non coincide con le cause di licenziamento generiche stabilite dal contratto collettivo. Per esempio un’assenza ingiustificata non è sufficiente.

La colpa grave, per licenziare una lavoratrice madre, deve avere le caratteristiche di eccezionalità e gravità, per esempio un furto in azienda e deve essere accertata e motivata dal giudice di merito. Il licenziamento deve essere intimato dal datore di lavoro tramite raccomandata che deve contenere la motivazione e il termine valido per impugnare il provvedimento. La lavoratrice ha diritto a difendersi e a dare comunicazione ai sindacati.

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