Gli errori più comuni nella domanda per l’Assegno di Inclusione: ecco perché ti è stata respinta (e come correggerla)

A seguito delle prime domande per l’Assegno di inclusione, ben 117.461 sono state respinte per mancanza di requisiti: gli ipotetici motivi.

Tra molteplici persone che hanno fatto richiesta per l’Assegno di inclusione, sono stati svariati coloro che, a loro malgrado, al posto del primo accredito del 26 gennaio, hanno ricevuto un esito negativo. Tra le principali cause di rigetto, l’INPS indica: esito negativo sopra soglia su DSU, superamento delle soglie di reddito, e omessa dichiarazione dell’attività lavorativa.

Domanda per l’assegno di inclusione respinta: le cause e i requisiti
Assegno di inclusione e domanda respinta: gli errori più comuni e i requisiti obbligatori – vivomilano.com

L’INPS ha dichiarato che su un totale di 446.256 domande elaborate, ben 117.461 sono state respinte per varie motivazioni. In questa situazione, moltissimi richiedenti si sono ritrovati perplessi e indignati, anche perché la maggior parte di loro sono ex percettori dell’ormai lontano Reddito di Cittadinanza.

A tal proposito, vale la pena rispolverare i requisiti necessari per accedere alla Carta di inclusione. In questo modo sarà possibile analizzare i motivi o gli ipotetici errori fatti durante la domanda.

Domanda per l’assegno di inclusione respinta: le possibili cause

Per capire affondo il motivo per cui la domanda per l’assegno di inclusione potrebbe essere stata respinta, è necessario partire dalla base. Come noto, secondo l’art. 2 del D.L. n. 48/2023 e art. 3 del D.M. del 13 dicembre 2023, possono richiedere tale misura di sostegno le famiglie che abbiano nel proprio nucleo familiare almeno una persona minorenne, con disabilità, con più di 60 anni o in condizione di svantaggio e inserita in un programma di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificato dalla Pubblica Amministrazione.

domanda INPS per l'Assegno di Inclusione respinta: gli errori più comuni
INPS respinge migliaia di domande per l’Assegno di inclusione: gli errori più comuni (Foto Ansa) – vivomilano.com

Uno degli esiti negativi potrebbe riguardare la DSU, essenziale per la valutazione dell’ADI. A tal proposito, è necessario controllare che i dati forniti siano corretti e coerenti con le informazioni nelle banche dati. Un altro motivo comune potrebbe essere il superamento delle Soglie di Reddito. In questo caso è opportuno assicurarsi che l’ISEE non superi €9.360 e il reddito familiare annuo sia inferiore a €6.000 (o €7.560 in casi specifici).

Se il motivo nel motivo del rigetto è indicata la dicitura “Omessa Dichiarazione dell’Attività Lavorativa”, potrebbero essere stati rilevati alcuni cambiamenti non dichiarati nell’attività lavorativa nel nucleo familiare. In questo caso è necessario compilare correttamente il modello Adi-Com Ridotto.

Vi è anche il caso delle dimissioni volontarie: per evitare eventuali respingimenti, è necessario comunicare eventuali dimissioni entro i 12 mesi precedenti nella domanda. Infine, ma non meno rilevante, la composizione del nucleo: L’ADI, infatti, sostiene famiglie con specifiche caratteristiche. A tal proposito, è necessario verificare che la DSU rifletta correttamente la composizione del nucleo familiare.

In conclusione, che si tratti di un errore di compilazione o un requisito mancante, conoscere le motivazioni di un eventuale respingimento può tornare utile per capirne il motivo, ma anche in caso di domande future.

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