Il progetto Alma porta l’arte in carcere e nelle rsa

Quello dell’arte e della bellezza in genere è un linguaggio universale, che sa sempre emozionare, senza confini di lingua, cultura, estrazione e situazione. Portare l’arte nei luoghi vissuti, reali, diversi dai classici musei, come un carcere o le residenze per anziani, può sembrare uno strano esperimento, ma è una grande opportunità, un modo per dare accesso alle opere dei più grandi artisti, un’operazione importante, di inclusione sociale e culturale.

Questo è l’obiettivo di Alma – Arte Libera Musei Aperti, bel progetto che ha preso il via alla Milano Painting Academy e che dal 21 marzo porterà l’arte in diversi luoghi del capoluogo lombardo.

La prima tappa sarà il carcere di Opera dove saranno esposti alcuni capolavori di Enrico Baj.

Il secondo step vedrà le opere di altri artisti, provenienti da collezioni private, venire esposte alla residenza per anziani Golgi Redaelli e presso la sede dell’associazione Olinda, nell’ex ospedale psichiatrico Paolo Pini.

Come spiegato dai promotori dell’iniziativa, in un comunicato stampa, Alma vuole rivalutare luoghi costretti ai margini della vita sociale e al contempo riportare alla vita pubblica opere d’arte riservate a pochi o che rischiano, in un contesto come quello italiano, di essere semplicemente dimenticate nei depositi di qualche museo.

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